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le csalligrafie

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CALLIGRAFIE STORICE PIU' RAPPRESENTATIVE



Parlando di Calligrafie storiche nel perioco medievale occidentale, siamo obbligati, per estensione temporale e la numerosa produzione svoltasi in 1000 anni di storia, ha fare un minimo di scelta, per consentire anche a chi si avvicina per la prima volta all'argomento, di comprendere in cammino evolutivo della scrittura occidentale, sino all'avvento della stampa.


CAPITALI RUSTICHE.



VIRGILIO II ECOLGA
Questo magnifico e raro esempio virgiliano in Capitale Libraria Rustica risale alla II metà del V secolo Le parole sono separate da un punctus (punto centrato a mezza altezza),
al posto della scrittura continua (scrittura ininterrotta) tipica di questo periodo.
Il ritratto nell'illustrazione mostra Virgilio seduto accanto a un leggio, con una capsa per raccogliere i rotoli di pergamena alla sua sinistra.


Se il calligrafo di oggi qualche volta rimane disorientato di fronte alla ricca varietà di scritture disponibili, sia moderne, sia storiche, non doveva essere lo stesso per l'amanuense del primo periodo romano, che aveva a disposizione solo tre calligrafie di base: La prima era la splendida Capitale Imperiale, la più complessa di tutte le scritture, usata nelle iscrizioni monumentali. In secondo luogo per sbrigare atti quotidiani di minore importanza si adottò una scrittura corsiva, veloce da tracciare e di uso corrente. La terza scrittura era la Capitale Rustica, un' elegante alternativa alla Capitale Imperiale di uso polivalente.









Dal I a V secolo la Capitale Rustica rappresentò la scrittura per i manoscritti più prestigiosi, come le opere di Virgilio. Dopo il V secolo, non fu più usata come scrittura per manoscritti, ma continuò ad apparire nei titoli per molti secoli. Per quanto ne sappiamo la scrittura non fu adottata dalla letteratura cristiana e la conversione di Roma al Cristianesimo nel 313 d.C., con il successivo uso dell'Onciale, segno la fine della scrittura Rustica intesa come scrittura libraria.
Le Capitali Rustiche servivano anche per le incisioni su pietra, spesso presenti insieme alle Capitali Imperiali su monumenti di minor prestigio.

MATERIALI DI SCRITTURA.
Il fatto che si siano trovati esempi ci Capitale Rustica sia in manoscritti sie in insegne, indica che venivano usati due strumenti di scrittura diversi. La scrittura potrebbe essere stata eseguita con la stessa scorrevolezza  sia con un calamo (o dopo il IV secolo con una penna d'oca) sie con un pennello. Il pennello potrebbe essere stato a punta piatta, di pelo di zibellino flessibile, tenuto ad un angolo quasi perpendicolare per creare aste sottili e tratti orizzontali larghi.
DUCTUS SEMPLICE.
La differenza Principale tra Imperiale e Rustica consiste nella complessità del peso del tratto.
I tratti dell'Imperiale sono regolari, senza contrasti marcati nel peso. Questo effetto richiede numerosi cambiamenti nell'angolazione dello strumento di scrittura. Il ductus della Rustica è più semplice da rappresentare, con una pronunciata differenza nel peso del tratto tra linee grosse e sottili.

FOGLIA DI PAPIRO.
Il papiro è stato la principale superficie scrittoria per oltre 3000 anni, fino al tardo periodo romano. Si otteneva tagliando il fusto in liste sottili nel senso della lunghezza; le liste, accostate le une alle altre, formavano uno strato piano che veniva fatto seccare al sole e arrotolato.   



rotolo di papiro

COSRUZIONE DELLE CAPITALI RUSTICHE




  



    
 



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ONCIALE E ONCIALE ARTIFICIALE


CODEX AMIANTINUS
Il Codex Amiantinus fu scritto a Wearmouth e Jarrow prima del 716. Iniziato dall'abate Coefrid, questo imponente libro è la prima Bibbia conosciuta in latino, prodotta come dono per Papa Gregorio II.
Anche se vi compaiono errori nella prima.seconda e quinta riga, il resto deli' Opera è un vero Tour de Force di Onciale Artificiale.
I tratti sottili, disegnati con precisione e le delicate grazie sono di una qualità superiore a quelli del Salterio di Vespasiano.

LA SCRITTURA ONCIALE ROMANA (Littera Uncialis) nacque nel II-III secolo d.C., probabilmente nell'Africa settentrionale.
Anche se le sue origini sono soggette a congetture, esistono notevoli somiglianze con l'Onciale greca, una pratica scrittura curvilinea in uso dal III secolo a.C. Che rappresentava la scrittura ufficiale della Chiesa Cristiana.
Dal II secolo il cristianesimo aveva assunto sempre maggiore importanza all'interno dell' Impero Romano ed è probabile che i primi cristiani avessero adattato alla lingua latina l'Onciale greca per creare una forma di scrittura adatta alla loro nuova religione.

LA SCRITTURA ONCIALE prende nome da uncus, “uncino”, per la caratteristica forma delle sue grazie. Secondo alcune fonti l'origine di tale denominazione sarebbe da attribuire a San Girolamo, Dottore della Chiesa famoso per i suoi lavori di revisione e traduzione della Bibbia. La diffusione dell'Onciale in Europa andò di pari passo con l'espansione del cattolicesimo.

ORIGINE DELLE MINUSCOLE
Le origini delle lettere minuscole moderne possono essere ricercate nella scrittura Onciale. Le lettere d, h e l sono più alte delle capitali, mentre le lettere i, f, n, p, q e r scendono al di sotto della linea di base. Un ulteriore distacco dalla forma capitale è evidente dall'assenza di grazie elaborate. Questa semplicità fa dell'Onciale, insieme alla Minuscola Carolina, Foundational (qui non trattato), la scrittura ideale per imparare le regole su come maneggiare una penna e sulla calligrafia.



SALTERIO DI VESPASIANO
Il Salterio di Vespasiano fu scritto nell'abazia di Sant Agostino di Canternbury, all'inizio dell'VIII secolo.
Il glossario interlineare contiene la prima copia conosciuta dei salmi in inglese.
La D d'apertura del Salmo 26, che mostra le figure di David e Gionata è il primo esempio di iniziale istoriata presente in un manoscritto occidentale.
Il titolo miniato è scritto in Capitali Romane composte.

ONCIALE ARTIFICIALE
La calligrafia Onciale era ampiamente diffusa in Inghilterra al tempo in cui furono fondate le due abazie gemelle di Wearmouth, Jarrow e Sothumbria (zona dell'Inghilterra a sua del fiume Humber) furono in grado di produrre manoscritti della stessa qualità prodotti nel resto di Europa, come il Codex Amiatinus. La calligrafia che usavano non era l'Onciale di San Girolamo, ma una versione più complessa e ricca di grazie, con tratti orizzontali sottili e tratti verticali spessi, e con grazie che ricordavano quelle delle Capitali Quadrate (qui non trattate). Questa pregevolissima calligrafia è variamente conosciuta come Onciale Artificiale, Tarda Onciale o Onciale Romanizzante dello stile di Canterbury.


ONCIALE










L'ONCIALE è una calligrafia funzionale  di facile scrittura, mente l'Onciale Artificiale è soggetta ad elaborazioni che richiedono numerose rotazioni della penna e cambiamenti di inclinazione. Entrambe le forme sono considerate bilineari (scritte tra due linee orizzontali), ma danno inizio a una tendenza che poterà allo sviluppo delle moderne lettere minuscole : f, i, n, p, q, r scendono sotto la linea di base , mentre d, h, l, superano la linea superiore.






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MAIUSCOLA INSULARE


spilla di Tara

Il nome MAIUSCOLA INSULARE (Semionciale Insulare) discende dalle origini geografiche della scrittura, nata in Gran Bretagna e Irlanda, “insulare” deri9va dal nome latino di “isola” e “Maiuscola” si riferisce all'altezza delle lettere, più grandi di quella della complementare Minuscola Insulare (trattata più avanti). In quanto calligrafia di prestigio, la Maiuscola Insulare è caratterizzata da lettere disegnate lentamente e in modo accurato, con molti sollevamenti della penna. All'inizio del Medioevo in Gran Bretagna e Irlanda rappresentava la calligrafia preferita per i manoscritti sacri in latino, compresi due dei più belli mai prodotti, il Vangelo di Lindisfarne e il libro di Kells.


PAGINA DELLE BEATITUDINI TRATTA DAL LIBRO DI KELLS.
Il margine di questa pagina del libro di Kells combina le 8 B iniziali con decorazioni zoomorfe e antropomorfe.
Il tratto orizzonatle sopra le lettere “spu” nella prima riga indica l'abbreviazione di “spiritu”.
Il tratto orizzontale è un accorgimento degli amanuensi per le parole ripetute spesso  al''interno del testo.
Caratteristica è anche la lettera “n” nella 13a riga, esageratamente allargata per riempire lo spazio.
L'uso di puntini rossi per contornare le iniziali e decorare il testo è più delicato e controllato in quest'opera che nel Vangelo di Lindisfarne.




PREFAZIONE DI SAN GIROLAMO.
Una pagina graziosamente decorata tratta dal Vangelo di Lindisfarne mostra la prefazione al testo di San Girolamo.
L'uso abbondante di puntini rossi attorno alle lettere iniziali è una caratteristica ricorrente del libro.
Oltre a delimitare il contorno delle lettere, i puntini forniscono anche uno sfondo di colore delicato.
Un foglio del Vangelo di Lindisfarne è decorato con oltre 10.000 di questi puntini.
Le lettere rubricate in alto alla pagina indicano la fine di un testo e l'inizio di un altro.
La Capitali decorate sulla pagina del Vangelo di Lindisfarne, la rendono una delle pagine più solenni del libro.
Sono evidenti un gran numero di influenze, tra cui quella greca, romana, semionciale e runica: L'introduzione da parte di Eadfrit (vescovo e autore dell'opera) è estremamente creativa.
Nella pagina sono presenti tre differenti forme di lettera A, due sulla seconda riga e una terza in forma di OC, sull'ultima riga.


SE MAI E' ESISTITA UNA ETA' D'ORO DELLA CALLIGRAFIA, questa è riconducibile all'inizio dell'VIII secolo quando la Nothumbria era uno dei più fiorenti centri artistici e culturali dell' Eouropa occidentale L'influenza reciproca tra gli scriptoria dei monasteri agostiniani gemelli di Wearmouth e Jarrow e di quello celtico di Lindisfarne, portarono alla produzione di alcune delle più grandi opere dell'arte medievale.

IL LIBRO DI KELLS.

Il Libro di Kells fu scritto tra la seconda metà dell'VIII secolo e i primi anni del IX secolo, probabilmente da monaci irlandesi e della Nothumbria.Il suo luogo di origine non è identificabile con precisione e la prima testimonianza che ne abbiamo della sua esistenza riguarda la notizia del suo furto, avvenuto nel 1006 nel monastero di Kells in Irlanda. I quattro testi miniarti contenuti nel Libro di Kells furono scritti da almeno tre amanuensi nelle versioni insulari di lettere Onciali e Semionciali. Queste probabilmente derivavano da caratteri originariamente introdotti in Iranda dzall'antica regione della Gallia tramite San Patrizio e i suo missionari.

IL VANGELO DI LINDISFARNE.
Il Vangelo di Lindisfarne, riccamente miniato, risale alla fine del VII secolo quando gli amanuensi dei monasteri della Nothumbria entrarono nella loro fase più produttiva. Il Vangelo fu scritto in latino da un unico amanuense, Eadfrit, che divenne vescovo di Lindisfarne nel 698. Un glossario interlineare, con una traduzione del testo in inglese, fu aggiunto nel X secolo.



Un frammento calligrafico, intitolato “Cultural Decomposition”, creato dal calligrafo irlandese Denis Brown nel 1993.
Delle dimensioni di 1,2 per 1,6 metri, è un'opera moderna di grande efficacia.
Le qualità artistiche medievali delle lettere Maiuscole Insulari sono sistematicamente corrose dai simboli della modernità, i cavi elettrici.


MAIUSCOLA INSULARE







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MINUSCOLA INSULARE

Accanto ad ogni calligrafia formale di grande prestigio, solitamente compariva una grafia complementare per gli affari quotidiani e per i manoscritti di cartattere non religioso. Nel caso della Maiuscola Insulare, la scrittura complementare è la Minuscola Insulare, che risale al tardo V secolo o all'inizio del VI secolo. In Inghilterra rimase in uso fin dopo la conquista normanna del 1066 e in Irlanda è sopravissuta nel Gaelico fino al XX secolo, diventando così una delle scritture di origine latina più longeve.





Libro di preghiere di Mercia

Pagina in minuscola formale tratta da un libro della preghiere di Mercia ll'inizio del IX secolo probabilmente a Worcester.
Confrontate la decorazione relativamente contenuta della lettera iniziale con quella della Historia Eccclesiastica di Bede (di seguito) che presenta motivi a spirale, greche e nastri intrecciati.

LA MINUSCOLA INSULARE
arrivò nel territorio britannico dall'Irlanda attraverso San Colombano e fu insegnata nei monasteri di Iona  e Lindisfarne. Come nel caso della Maiuscola Insulare, la scrittura fu in seguito diffusa dai missionari irlandesi. Il termine”insulare” è stato introdotto dai paleografi per indicare una cultura condivisa da Irlanda e Britannia, libera da influenze continentali.


CALLIGRAFIA ANGLOSASSONE.
Dopo il Concilio di Whitby nel 664, l'influenza della Chiesa Celtica in Inghilterra, Scozia e Galles diminuì e comincio e delinearsi una calligrafia anglosassone più distintiva. La qualità di tale scrittura è classificabile in quattro gradi: ibrida, on elementi semi onciali  e la forma OC della lettera   a; formale,eseguita in modo molto accurato; corsiva, la scrittura base più funzionale; e informale, per una stesura molto veloce. Dall'inizio del IX secolo, la scrittura più usata nella Britannia meridionale fu la minuscola corsiva con aste a punta  nelle estremità inferiori, ed è questa che prenderemo a modello per la nostra scrittura.


HISTORIA ECCLESIASTICA.
Nella Historia Ecclesiastica Gentis Anglorum di Bede, scritta nell'Inghilterra meridionale nell'820 circa, le discendenti sono costituite da unico tratto e finiscono con un breve e sottile tratto terminale   rivolto verso l'alto.
La penna viene sollevata ad ogni tratto.


INFLUENZE CAROLINGIE.
Dal X secolo, la Minuscola Insulare cominciò a subire alcuni cambiamenti, diventando prima spigolosa e verticale e poi, sotto l'influenza della Minuscola Carolina, assumendo una forma più tondeggiante. Dall'XI secolo, la scrittura entrò nella sua fare finale della sua trasformazione, presentando lettere dall'aspetto più squadrato.

CAMBIO DI ANGOLAZIONE DELLA PENNA.
Nel corso dello sviluppo della Minuscola Insulare, fu un cambiamento dell'inclinazione della penna che permise agli amanuensi di esprimere il proprio virtuosismo calligrafico. Questa componente ludica diminuì via via che la scrittura divenne più quadrata. Per il lettore moderno, le discendenti a punta della minuscola corsiva risultano quanto mai peculiari soprattutto nelle lettere r e s. L'occhio medio delle altre lettere è tondeggiante e compatto, il chè da alla pagina una struttura più scorrevole rispetto a qualsiasi altra Minuscola Insulare adottata in seguito.









MINUSCOLA CAROLINA

A prima vista, le differenze tra la Minuscola Carolina (Minuscola Carolingia) e la scrittura Semionciale tarda non sono evidenti La distinzione principale tra le due scritture sta nello strumento utilizzato: una penna ”diritta” per la Semionciale e una “inclinata” per la Carolina. In realtà, la Minuscola Carolina si sviluppò nell'VIII secolo come una versione riveduta della Semionciale e sopravvisse in questa forma fino all'XI secolo, prima di evolversi nel Gotico Antico  nella Rotonda (qui non trattata).


Intorno alla fine dell'VIII secolo, Carlo Magno aveva esteso l'Impero dei Franchi dal Baltico all'Italia Settentrionale.
Ispirato dallo splendore dell'antichità, Carlo Magno pr5omosse una grande riforma culturale. Alcuino di York fu nominato rettore di San Martino a Tours in Francia , dove fondò uno scriptorium  e una scuola di corte. Fu in questo luogo che la Semionciale esistente fu riformatra per creare la Minuscola Carolina
UNA SCRITTURA DOMINANTE.
Caratterizzata dalla sua chiarezza e uniformità, la Minuscola Carolina divenne gradatamente la scrittura dominante in Europa. Arrivò tardi in Inghilterra, ma fu adottata nel X secolo per testi latini, come il Salterio di Ramsey.




SALTERIO DI RAMSEY.
La Minuscola Carolina del Salterio di Ramsey fu una delle calligrafie che ispirarono il lavoro di Johnston .
In Writing and illuminating and Lettering, Johnston scriveva: “Contiene tutte le qualità di una buona scrittura a un livello notevole, e io la considero nell'insieme, la calligrafia più completa e soddisfacente che abbia mai visto”.


Per i successivi 400 anni fu riscoperta dagli amanuensi del Rinascimento e, in seguito, adattata da Nicolas Jenson e da altri disegnatori grafici di Venezia per i loro primi caratteri tipografici.





BIBBIA DI GRANDVAL
Le lettere Minuscole Caroline di questo esempio, presentano una leggera inclinazione a destra: Sono scritte tra quattro righe immaginarie: l'occhio medio è compreso tra due linee  centrali, le ascendenti raggiungono la linea superiore e le discendenti quella inferiore.
Ascendenti e discendenti hanno esattamente la stessa altezza dell'occhio medio.



PENNINO A PUNTA DIRITTA.
Le principale differenza tra Semionciale e Minuscola Carolina è il taglio della punta del pennino. La Semionciale è disegnata con un pennino a punta obliqua, che produce una lettera verticale con contrastanti tratti spessi  e sottili. La Carolina è scritta con un pennino a punta diritta, che traccia lettere con tratti di proporzione uniforme.

IMPRESSIONE GENERALE.
Se si osserva una pagina di testo, l'effetto di una Minuscola Carolina è ben di verso da quella della Semionciale. Mentre le lettere di quest'ultima hanno un aspetto statico, quelle della Carolina hanno una leggera pendenza a destra, più appariscente nelle ascendenti e nelle discendenti. L'occhio medio delle lettere rigorosamente compreso tra la linea di base e l,a mezzana accentua l'aspetto ordinato della scrittura.

MINUSCOLA CAROLINA









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